lunedì 19 marzo 2018

IRAN, UN VIAGGIO ATTRAVERSO LE PERSONE


#IRANIANI

Prima di scrivere qualsiasi cosa sull'Iran, i luoghi più belli visitati durante questo ultimo viaggio, notizie utili per affrontare un viaggio attraverso l'antica Persia, voglio mantenere la promessa fatta a tutti coloro che ho incontrato durante questo straordinario viaggio in terra iraniana. Sì, proprio così, voglio raccontarvi attraverso alcune foto e ad alcune storie ciò che abbiamo potuto vivere in questi 17 giorni.
Secondo me, prima di tutto un viaggio in Iran è fatto di persone, tutti me lo avevano detto, ma fino a che non lo provi sulla tua propria pelle, non puoi descriverla. Ecco perchè grazie a queste righe, spero che chi leggerà prenda, prima o poi, la giusta decisione, e parta per incontrare il popolo iraniano prima e le bellezze di questo Paese poi.


Inizierei questo lungo viaggio dal treno notturno per Kerman, partito da Teheran alle ore 19 del giorno 11 ESFAND 1396. Sì, prorpio così, in Iran il calendario è diverso dal nostro e sul ticket del treno questa era la nostra data di partenza. Dopo essersi accomodati sulla nostra cuccetta, conosciamo dopo le prime titubanze Reza e Afsaneh diretti a Rafsanjani, 2 ore prima della nostra destinazione. Scambiamo poche parole, visto che non sono assolutamente fluenti in inglese, ma passiamo dei bellissimi momenti con loro fino a ritrovarsi sul vagone ristorante con la cena gia pagata da loro precedentemente. Ci invitano a scendere con loro a Rafsanjani dove vorrebbero ospitarci per i prossimi giorni; rifiutiamo a malincuore, ma gli promettiamo di ripassare dalle loro parti un prossima volta. Così ci accoglie la gente iraniana, dopo meno di 24 ore dal nostro arrivo.


Una volta giunti a Kerman, decidiamo di prendere una macchina per un giorno e visitare i dintorni, con vista del tramonto sul deserto del Kalut, uno spettacolo indimenticabile, grazie anche alla bellissima compagnia della gita organizzata di un gruppo di signore di Jiroft, che ci invitano a bere dell'ottimo te nel bel mezzo del deserto. 


 Dopo la bellissima visita alle cittadelle di Bam e di Rayen, decidiamo di fermarsi per un caffè nella periferia di Rayen. Un perfetto sconosciuto di cui non conosco neppure il nome, si siede al mio fianco e incomincia a chiedermi informazioni sul mio Paese. Entriamo addirittura in argomenti molto delicati, tipo U.S.A. Nucleare etc etc. Dopo pochi minuti ci saluta lasciandoci il suo indirizzo di casa, invitandoci a visitarlo nei prossimi giorni. La sorpresa finale è che il conto del bar è gia stato pagato da lui e noi lo rincorriamo per dirli almeno Mercee Rafiq


Dopo la giornata a BAm e Rayen e dopo la sorpresa del conto pagato al bar, veniamo accompagnati dal nostro driver al supermercato di Kerman. Veniamo presentati al direttore, che ci invita a lasciare gli zaini nel suo ufficio. Saremo suoi ospiti per la cena, nei tavoli del supermercato e alle 10, ci accompagneranno in auto alla stazione dei bus per salire in tempo  sul bus notturno diretto a Shiraz. L'unico modo per ringraziare tutti i dipendenti del supermercato e fargli pubblicità durante i nostri giorni successivi.


All'inizio erano un pò timidi, ma poi si sono avvicinati e ci hanno incominciato a chiedere informazioni varie su di noi e sul nostro Paese. Mohammed e Koorosh, sono stati molto gentili con noi. Conosciuti a Shiraz, siamo rimasti in contatto con loro fino al nostro arrivo ad Esfahan, dove ci siamo incontrati di nuovo e dove ci hanno fatto scoprire prelibatezze culinaree della regione e piccoli angoli nascosti della loro città. A loro va un ringraziamento particolare, soprattutto per averci fatto scoprire il delizioso Fareni.


All'inizio sembrava un semplice tassista in cerca di un paio di turisti da portare in giro a Shiraz e dintorni, poi è diventato un amico fidato con cui abbiamo condiviso una giornata e una notte in compagnia della sua famiglia. Si è presentato all'hotel in perfetto orario, regalandoci una colazione locale a base di Ash, una zuppa di lenticchie e spezie varie. Ci ha offerto in più di un'occasione durante il giorno tè e biscotti, facendoci sentire sempre in debito con lui. La sua famiglia è stata gentilissima con noi, facendoci scoprire una faccia della città in veste notturna. Grazie Mahdi per la tua gentilezza e la tua accoglienza.

 Siamo giunti alle torri del silenzio, nella periferia di Yazd, giusto in tempo per il tramonto. Una vista spettacolare, resa ancor più speciale grazie  aAmir e Mohammed, due simpatici afgani di Bamyan, famosa in tutta il mondo per i suoi budda giganti scavati nella roccia. Ci hanno invitato a visitare il loro Paese martoriato dalla guerra e dai Talebani, ma non credo sia molto sicuro viaggiare in Afganistan in questo periodo. Li abbiamo ringraziati dopo averci fatto scoprire una parte del loro Paese con i loro racconti appassionati ed emozionanti.


Un ringraziamento particolare a Mahsa e ai suoi genitori un pò troppo rigidi. Ci hanno accompagnato dalle torri del silenzio fino a Yazd con la loro macchina. Prima però, ci hanno fatto partecipare alla funzione religiosa presso la moschea del loro quartiere e dopo ci hanno invitato per una cena al ristorante. Il padre si è scusato più volte per non averci potuto portare a casa loro, ma erano in partenza per Tehran, dove la loro figlia maggiore sta studiando scienze dell'alimentazione. Grazie mille per lo squisito succo di carote, uno dei migliori assaggiati durante il nostro viaggio.


Un grazie particolare va a Moseh, con cui abbiamo passato due splendidi giorni a Yazd. proprietario di una casa tradizionale a conduzione familiare, ci ha fatto passare una splendida serata sotto un cielo stellato al ritmo di musica persiana. I figli, con cui abbiamo passato due ore a giocare a carte, ci hanno chiesto di tornare presto a casa loro, dove avremmo potuto insegnargli nuovi giochi. Grazie mille per le splendide colazioni tradizionali preparate con cura.


Sapevamo che non sarebbe stato difficile raggiungere Varzaneh, nonstante la mancanza di mezzi pubblici frequenti. E così è stato. Un ringraziamento particolare a Marjan, che ci ha offerto, nonostante il suo inglese inesistente, di aspettare con lei ai margini della strada. Suo padre è giunto dopo pochi minuti e ha fatto in modo che potessimo raggiungere una delle guest house tradizionali del villaggio. Ci hanno offerto inoltre un sacchetto di semi da sgranocchiare insieme al tè offerto gentilmente dalla guest house appena arrivati. Grazie ancora.


raggiungere Gorthan da Varzaneh, non è molto difficile, basta mettersi sul ciglio della strada e aspettare la prima auto che passa. Il problema però è trovare uno che non voglia a tutti i costi invitart a casa. Ecco che allora, invece di ritrovarti tra le rovine della cittadela di Gorthan, ti ritrovi in 5 minuti dentro una casa iraniana a bere un tè, assaporare un gelato allo zafferano e a scambiare due chiacchere con una simpatica coppia appena sposati. Domani ritenteremo a raggiungere Gorthan. Ce la faremo.


L'avevo detto che ce l'avremo fatta. Abbiamo dovuto aspettare solo la mattina seguente, mettersi nuovamente sul ciglio della strada ed incontrare Amir, un simpatico zoroastriano diretto ad Esfahan. Fortunatamente lui non era diretto verso casa e quindi non ha potuto invitarci a casa, e così abbiamo potuto visitare le rovine di Gorthan. Grazie mille per il passaggio, la bella musica e soprattutto per le squisite gomme americane alla banana.


Mi dispiace non avere una foto migliore, ma comunque è tutto vero. Dopo la visita alle rovine di Gorthan, ci sistemiamo sul ciglio della strada per tornare a Varzaneh. Ma se hai la sfortuna nuovamente di incontrare un qualsiasi iraniano diretto a acsa, ecco che in pochi minuti ti ritrovi a mangiare acasa sua. L'inglese non era proprio la loro lingua preferita, ma il kebab e lo yogurt erano deliziosi. Grazie mille per il pranzo e per il passaggio verso Varzaneh, ci dispiace non aver potuto partecipare alle vostre lezioni di Inglese della sera successiva. Sarà per la prossima volta.


Ecco a voi Kalil, uno dei 6 fratelli che gestiscono la guest House di Varzaneh dove eravamo ospiti. Lui però, è diverso dagli altri 5 fratelli, è zoroastriano, e non segue la legge islamica, almeno quando lo può fare. Dopo l'escursione al deserto e al lago salato, ci ha invitato a casa di un suo amico, nel deserto, dove ci ha offerto una cena deliziosa a base di pollo allo spiedo e dell'ottimo succo di melograno. Un iraniano fuori dagli schemi, appena rientrato da un vacanza in Thailandia e che ci ha promesso di venirci a trovare in Italia. Kalil, sei il benvebuto a casa nostra, siamo in debito con te e con i tuoi fratelli. Grazie mille


La differenza tra i villaggi e le città, si nota subito, soprattutto se capiti a casa di Katere, una simpatica iraniana di Esfahan. A lei non importava assolutamente quanti giorni saremo rimasti nella sua guest house, l'importante è che fossimo arrivati in tempo per partecipare alle celebrazioni del Chaharshanbeh Souri o festa del fuoco. Grazie a lei abbiamo conosciuto l'altro volto dell'Iran, con feste in casa e balli. Grazie mille per la vostra ospitalità e per averci dato l'oppurtinità di passare con voi, nella vostra casa privata una serata indimenticabile.


Un ringraziamento particolare va alla signora manager della pasticceria "amooghanad"di Esfahan. Dopo aver camminato un paio d'ore in direzione di Jolfa, il quartiere armeno della città, decidiamo di fermarsi per una sosta colazione. Stentiamo un pò a decidere i giusti dolci da comprare per placare la nostra fame mattutina, ma poi lei accorre per aiutarci a scegliere il meglio della loro pasticceria. E non provatevi ad offenderla, qua gli sranieri sono loro ospiti, quindi rimettete il portafoglio in tasca e ringraziate della solita gentilezza e ospitalità iraniana. Magari se ripassate da quelle parti portate in dono un sacchetto di pistacchi, giusto per non sentirvi tutto il giorno in debito con loro. Grazie mille, la vostra generosità ha superato tutte le nostre aspettative.


Questo nostro viaggio fantastico attraverso le persone finisce con un simpatico gruppo di Curdi, universitari a Tehran. Abbiamo scambiato solo poche parole con loro, giusto un'oretta, tra le strade di Kashan, ma è bastato poco percheè ci invitassero a visitare il deserto con loro il giorno successivo. Peccato dover ripartire per l'Italia e non poter condividere con loro un'ennesima esperienza iraniana. Ma non preoccupatevi ragazzi, ce lo ricordiamo benissimo del vostro invito a Paveh, a pochi chilometri dal confine iracheno. Non c'è bisogno di insistere tanto, presto vi faremo visita come da voi richiesto.



Voglio concludere con un anonimo iranioano, simbolo di tutti gli iraniani incontrati sul nostro cammino. Non finiremo mai di ringraziare tutti quanti, per le splendide ore passate in vostra compagnia. Siamo in debito con tutti voi, gente cordiale, gentile e accogliente. Non vi scorderemo mai, e presto torneremo a trovarvi.

2 commenti:

  1. Grazie Roby dell'ennesima conferma del favoloso popolo persiano. In Iran l'ospite, lo straniero è un dono di Dio e come tale va venerato... Non abbiamo molto da imparare, ma semplicemente TUTTO!!!
    Il viaggiatore che non è stato ancora in Iran è come un insegnante di danza che non sa ballare. L'Iran non si può comprendere a parole, l'Iran va vissuto a cuore aperto con la massima fiducia e apertura sulla gente. Il viaggiatore attento e premuroso deve lasciare a casa tutti i pregiudizi di pensare che sia un dollaro che cammina, perché in Iran l'unica cosa che vi rubano è ... Il CUORE!
    Haribol!

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  2. Grazie a te Graffio, per le splendide parole e soprattutto granzie ancora per aver insisitito affinchè io abbia potuto conoscere la gentilezza e l'accoglienza di questo popolo. Hai proprio ragione, l'unica cosa che mi hanno rubato in questo viaggio è stato il CUORE.
    خداحافظی
    roby

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